AFFRONTIAMO LE DISUGUAGLIANZE E SOSTENIAMO I Più VULNERABILI
Con municipi delle dimensioni di paesi, lunghe distanze, popolazioni di difficile accesso, bassi investimenti in servizi pubblici e difficoltà di trasporto e comunicazione, il diritto alla salute in Amazzonia è spesso negato.
L’assistenza sanitaria è sovente ridotta alla visita saltuaria di imbarcazioni governative, non sempre provviste di medicinali di base e raramente con medici a bordo.
In caso di necessità, gli abitanti tradizionali della foresta devono raggiungere i principali centri urbani, con un viaggio che può richiedere anche giorni di navigazione
Amazônia ha realizzato negli anni numerosi interventi mirati a potenziare l’accesso alla salute, alla sicurezza alimentare e all’acqua potabile.
Abbiamo formato personale sanitario, fornito farmaci e presidi medici ai dispensari comunitari, donato un motoscafo ambulanza e riserve di combustibile per le emergenze, organizzato missioni di medici e odontoiatri volontari e sostenuto campagne di vaccinazione in collaborazione con le istituzioni locali.
Come lo facciamo
dottori delle acque
sicurezza alimentare
e ancora...
Talía
Talía aveva 6 anni quando, giocando con altri bimbi del suo villaggio, fu punta da uno scorpione. Nonostante non esistano specie letali in Amazzonia, in poco tempo, e nell’impossibilità di raggiungere un pronto soccorso, uno shock anafilattico le spense il sorriso per sempre.
Il progetto Talía nasce nello stesso anno, con l’obiettivo principale di evitare che un incidente “domestico” diventi letale a causa dell’isolamento. Il progetto ha permesso la formazione specialistica di una giovane infermiera locale, oggi impiegata dal Municipio come responsabile dell’assistenza sanitaria nei villaggi, oltre alla costruzione di un ambulatorio equipaggiato con apparecchi medici di base. Il centro opera sotto l’egida dell’Assessorato alla salute locale e costituisce un punto di riferimento per le comunità della regione.
acqua
Nella regione con la maggiore disponibilità di acqua dolce del pianeta, milioni di persone non hanno ancora accesso all’acqua potabile. Non manca acqua in Amazzonia, che ha piogge abbondanti e centinaia di fiumi e torrenti, ma l’accesso a fonti idriche qualitativamente sicure.
Con il progetto Agua Boa, abbiamo installato pozzi artesiani in cinque comunità tradizionali e una rete di distribuzione. Per ridurre il rischio di contaminazioni batteriche, abbiamo fornito sistemi di filtrazione e depurazione meccanica delle acque fluviali. Per ridurre l’inquinamento locale promuoviamo l’utilizzo di motori elettrici per il trasporto.
banco farmaceutico
La fondazione italiana Banco Farmaceutico raccoglie farmaci donati da aziende farmaceutiche e nei punti vendita durante la Giornata di Raccolta del Farmaco. Amazônia, in collaborazione con ForPlanet, ha ricevuto nel 2014 oltre 2.000 confezioni di farmaci, destinati all’Amazzonia.
I farmaci e altri presidi sanitari hanno raggiunto i dispensari delle comunità tradizionali, sono stati registrati e inventariati dal referente sanitario e distribuiti gratuitamente alla popolazione locale, in base alle esigenze mediche rilevate.
Covid-19
Il nuovo Coronavirus è arrivato in Brasile nel marzo del 2020 e ha colpito duramente le popolazioni amazzoniche. Da subito, abbiamo realizzato un’intensa campagna di comunicazione per informare anche le famiglie più isolate sui rischi del contagio.
Nel Parco dello Jauaperi i nativi vivono in piccoli villaggi, accessibili solo in barca, sopravvivono principalmente di pesca, caccia e raccolta, ma dipendono anche dalle città lontane per gli scambi e il commercio. La nostra campagna li ha allertati sulla necessità di ridurre gli spostamenti e restare protetti in foresta. Ne è risultato un isolamento volontario, regolato da accordi interni ai villaggi e intercomunitari. Contemporaneamente, in collaborazione con Amazon Charitable Trust e l’ente gestore del parco ICMBio, abbiamo sostenuto gli abitanti del parco con ripetute consegne di alimenti, farmaci, prodotti per l’igiene e per procacciarsi il cibo.
Abbiamo consegnato quasi 50 tonnellate di scorte e beni di prima necessità, aiutando le popolazioni locali a superare la fase di emergenza causata dal Covid19.